La nostra provincia in queste ultime settimane è stata al centro dell'interesse mediatico per le ben note ragioni riguardanti l'aberrante situazione dei migranti bloccanti sul confine di Ventimiglia. In un' Europa che racconta di essere Europa della solidarietà, di essere un' Europa comunitaria, senza confini, la situazione di Ventimiglia è un pugno nello stomaco, è la testimonianza che tanto è ancora da fare.
Arci provinciale e i circoli del territorio non sono stati ovviamente a guardare. Abituati ad andare a portare il nostro contributo sempre "fuori", sempre verso coloro che vivono ai margini, Arci è andata allora sul confine, quello fisico questa volta, tra i migranti portando il proprio contributo dando sostegno alle persone che stanno vivendo disagio collaborando con le associazioni e con con gli enti presenti sul territorio e con l'amministrazione del comune di Ventimiglia, impegnandosi per un'idea di umanità differente. Abbiamo portato cibo, indumenti, abbiamo offerto la nostra professionalità con medici infermieri e educatori volontari Arci.
Da segnalare anche la bellissima dimostrazione di vicinanza e di umanità data dall'amministrazione del parco delle Cinque Terre, se vogliamo quasi al confine opposto della regione, che ha preferito non partecipare alla Conferenza sul Mediterraneo e sulle Aree Marine Protette indetta a Marsiglia negli scorsi 23 e 24 giugno. La strada per raggiungere il Convegno avrebbe ovviamente attraversato Ventimiglia, dove i migranti che vorrebbero raggiungere la Francia o altri Paesi del nord sono fermati al confine in territorio italiano, costretti a grandissimi disagi. Per i rappresentanti del parco non si può parlare di protezione del mare se l'Europa non sa proteggere coloro che il mare affrontano per disperazione e soprattutto in mancanza di un'intesa fra i popoli che su quel mare si affacciano, anche dall'altra sponda.
"Non ci sentiamo insomma di superare il confine di Ventimiglia lasciando indietro i volti che abbiamo raccolto disperati dalle onde" ha dichiarato il presidente Vittorio Alessandro.
L'"emergenza" non è finita. Arci continua ad esserci.
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