“L’abrogazione dell’art. 108 della legge di Bilancio è una buona notizia che arriva dopo settimane di mobilitazione dei circoli e grande preoccupazione dell’Arci. La norma finalmente cancellata dalla manovra avrebbe infatti causato la fine di decine di migliaia di esperienze dell’associazionismo no profit e di promozione sociale e culturale del Terzo settore assoggettandole incomprensibilmente al regime commerciale. Vogliamo ringraziare il Parlamento e il governo per aver accolto le nostre richieste ed evitato ricadute drammatiche sul tessuto sociale del nostro paese già fortemente provato dalla crisi legata alla pandemia”.
“L’abrogazione dell’art. 108 non risolve di certo tutti i problemi e le grandi difficoltà che stanno vivendo migliaia di circoli in tutta Italia, aggravati dalla chiusura di fine ottobre per le misure anti Covid dell’ultimo Dpcm, ma rappresenta il riconoscimento del nostro ruolo per il bene comune”.
“Ed arriva mentre è in corso l'attuazione di una Riforma del Terzo Settore che chiede alle associazioni grandissimi sforzi organizzativi, economici e di trasparenza, per mantenere il riconoscimento della propria funzione di interesse generale, fuori dalle logiche di mercato”.
“Ci auguriamo a questo punto che il governo faccia chiarezza, come chiesto più volte dall’Arci, attraverso un riordino positivo delle norme fiscali che riguardano il Terzo Settore che non penalizzi le organizzazioni che stanno dimostrando, anche durante questa seconda ondata, grande tenacia e determinazione, fortificando la rete solidale, le iniziative dei volontari e aiutando concretamente chi più sta subendo la crisi legata all'emergenza sanitaria”.
Francesca Chiavacci
Presidente Arci nazionale
sabato 2 gennaio 2021
Manovra, Chiavacci (Arci): “bene l’abrogazione dell’art. 108. Ora chiarezza sulle norme fiscali per l’associazionismo”
Da Arci Nazionale
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