L’Arci chiede al Governo, ai Deputati e ai Senatori, di prevedere nella legge di stabilità misure di sostegno all’accesso alla pratica musicale.
Ovvero la possibilità di detrarre dai redditi il 19% delle spese documentate per la frequenza di corsi di musica di bambini e ragazzi che hanno dai 5 ai 18 anni, per un importo non superiore ai 210 euro, così come avviene oggi per le attività di pratica sportiva.
Una proposta coerente con le indicazioni contenute nella risoluzione approvata all’unanimità dalla 7° Commissione della Camera dei Deputati sull’ “affare assegnato” n.409.
Saper suonare uno strumento, saper ascoltare la musica, provare piacere nell’ascoltare musica, sono elementi fondamentali nella crescita delle persone.
La musica rappresenta un elemento insostituibile nella formazione del cittadino, efficace nel contrasto a molti dei motivi del disagio sociale è capace di favorire momenti di coesione.
Le ragazze e i ragazzi che imparano a suonare uno strumento musicale, suonando insieme ad altri, acquisiscono capacità di condivisione e di ascolto che saranno alla base della loro formazione umana e civile.
Per questo crediamo che sia dovere dello Stato promuovere ogni azione per ampliare l’accesso alla formazione musicale al più ampio numero di persone.
Oggi in Italia molte centinaia di scuole di musica, spesso organizzate in forma associativa, promuovono la formazione musicale di adulti e bambini, rafforzando i percorsi scolastici di apprendimento.
È un tessuto formativo importantissimo le cui attività, come in ambito sportivo, sono fondamentali per il benessere delle persone e la loro capacità di convivere nelle loro diversità.
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