giovedì 19 marzo 2020

AFFRONTARE L’EMERGENZA CARCERI NELL’IMMEDIATOPER LA SALUTE, CONTRO L’ISOLAMENTO, PER LA DIGNITA'





ANPI ANTIGONE ARCI CGIL LIBERA


Gli eventi tragici dei giorni scorsi hanno scosso alle fondamenta il sistema penitenziario italiano. Quasi 50 istituti sono stati coinvolti in proteste che in alcuni casi, fortunatamente pochi, sono degenerate in manifestazioni violente. Tra le conseguenze più tragiche vi sono i 14 morti e le diverse persone detenute in ospedale incondizioni precarie. La paura, la solitudine, la disperazione, il sovraffollamento e i rischi di contagio da Covid-19sia per i detenuti che per lo staff penitenziarioimpongono risposte urgenti ed efficaci, allo scopo di non recidere i rapporti con il mondo esterno.I posti disponibili nelle carceri italiane sono 50.931, oltre quelliresi inagibili nei giorni scorsi.I presenti, a fine febbraio, erano 61.230. Alcuni istituti arrivano a un tasso di affollamento del 190%. Ogni giorno i detenuti sentono dalla televisione che bisogna mantenere le distanze, salvo poi ritrovarsi in 3 in celle da 12 metri quadri.Le condizioni igienico-sanitarie sono spesso precarie. Nel 2019 Antigone ha visitato 100istituti: in quasi la metà c'erano celle senza acqua calda, in più della metà c'erano celle senza doccia. Spesso mancano prodotti per la pulizia e l'igiene. Con questi numeri, se dovesse entrare il virus in carcere, sarebbe una catastrofe per detenuti e operatori. Per gli uni e per gli altri bisogna muoversi.Antigoneha elaborato talune proposte per superare l'isolamento dei detenuti, per deflazionare il sistema penitenziario, senza ripercussioni per la sicurezza, per proteggere i lavoratori.


Qui di seguito le nostre proposte, che auspichiamo siano immediatamente adottate.

LE NOSTRE PROPOSTE PER RIDURRE IL NUMERO DEI DETENUTIEPROTEGGERE I PIU’ VULNERABILI

•L’affidamento in prova in casi particolari di cui all’art. 47-bis della legge 354/75 è esteso anche a persone che abbiano problemi sanitari tali da rischiare aggravamenti a causa del virus Covid-19 con finalità anche di assistenza terapeutica.

•La detenzione domiciliare di cui all’articolo 47-ter, primo comma, della legge 354/75 è estesa, senza limiti di pena, anche a persone che abbiano problemi sanitari tali da rischiare aggravamenti a causa del virus Covid-19.

•Tutti i detenuti che usufruiscono della misura della semilibertà possono trascorrere la notte in detenzione domiciliare.

•La magistratura trasformerà, salvo motivati casi eccezionali, i provvedimenti di esecuzione delle sentenze emesse nei confronti di persone che si trovano a piede libero in provvedimenti di detenzione domiciliare.

•Estensione della detenzione domiciliare prevista dalla legge 199 del 2010 e successivamente resa stabile dalla legge 146 del2013 ai condannati per pene detentive anche residue fino a trentasei mesi.

•Estensione della libera anticipata fino a 75 giorni a semestre con norme applicabili retroattivamente fino a tutto il 2018.

LE NOSTRE PROPOSTE PER RIDURRE L’ISOLAMENTO DEI DETENUTIIN QUESTA FASE DIFFICILISSIMA

•La direzione di ciascun istituto penitenziario provvederà all’acquisto di uno smartphone ogni cento detenuti presenti –con attivazione di scheda di dati mobili a carico dell’amministrazione –così da consentire, sotto il controllo visivo di un agente di polizia penitenziaria, una telefonata o video-telefonata quotidiana della durata di massimo 20 minuti a ciascun detenuto ai numeri di telefono cellulare oppure ai numeri fissi già autorizzati.

•Attivare corrispondenze via e-mail con i parenti autorizzati alle visite

LE NOSTRE PROPOSTE PERLA PREVENZIONE DEL CONTAGIO E SOSTENERE LO STAFF PENITENZIARIO

•Fornitura immediata e straordinaria di dpi a tutto il personale della Polizia Penitenziaria, dell'area sanitaria e socio educativa.

•Immediata e progressiva sanificazione di tutti gli ambienti carcerari, a cominciare dagli spazi comuni di socialità, da quelli adibiti a caserme e uffici del personale, dalle officine di lavorazioni e dai magazzini.

•Piano straordinario e immediato di assunzioni di personale di Polizia Penitenziaria, educatori e assistenti sociali

• Riportare la salute in carcere al centro delle politiche sanitarie, nazionali e territoriali, attraversoil reclutamento straordinario di medici, infermieri e operatori socio-sanitari da destinare all'assistenza sanitaria in carcere l'assunzione di specifici piani di salute e prevenzione per ogni singolo istituto penitenziario.Vanno ripresi e rafforzati il percorso, i principi e le finalità contenute nella legge vigente: deve essere garantita qualità ed uniformità degli interventi e delle prestazioni sanitarie nei confronti dei detenuti, degli internati e dei minorenni sottoposti a provvedimenti restrittivi.

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