Condividiamo la lettera datata 3 gennaio inviata dall'Arci Nazionale a firma del presidente Chiavacci ad Antonio Decaro, presidente ANCI, in merito all'attuazione del decreto immigrazione.
Dott. Antonio Decaro
Presidente ANCI
Sindaco Comune di Bari
Gentile Presidente,
Le scriviamo per esprimere il nostro favore e la nostra soddisfazione per le sue dichiarazioni di ieri nelle quali si è fatto carico, sia nel suo ruolo di Sindaco che in quello di Presidente dell’ANCI, della richiesta di un incontro chiarificatore con il Governo, a proposito dell’attuazione del decreto immigrazione.
Come Lei sa, la nostra associazione è impegnata da tempo nella gestione dell’accoglienza in tante parti d’Italia, in collaborazione con centinaia di sindaci e amministrazioni comunali, mettendo a disposizione competenze e strutture, favorendo politiche inclusive, con una grande attenzione alle comunità locali e alle persone coinvolte, divulgando buone prassi di impegno e convivenza civile.
Come abbiamo denunciato durante tutta la discussione parlamentare e prima ancora con l’emanazione del decreto, la negazione dell’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo, e quella dell’accesso al sistema SPRAR sia per i richiedenti asilo che per i titolari di Protezione Umanitaria, escludono l’accesso dei cittadini migranti ai più basilari servizi sociali.
A fronte di una campagna propagandistica volta solo ad ottenere consenso, il risultato di questa politica porterà soltanto a un aumento del disagio sociale, in quanto i cittadini migranti si trovano da un giorno all'altro senza alcuna alternativa: ad esempio i richiedenti asilo, nonostante per legge possano lavorare, senza l’iscrizione anagrafica saranno obbligati a lavorare in nero. La percezione del migrante come “peso sociale” aumenterà e questo alimenterà ancora di più l’immagine negativa del fenomeno migratorio. L’obiettivo di ottenere consenso, senza avere alla base una reale ed efficace politica sociale, sarà raggiunto e a farne le spese saranno soltanto i cittadini. Un paese civile dovrebbe aspirare a politiche di inclusione sociale e non opporsi a esse.
Sappiamo quanto di questo siano consapevoli innanzitutto coloro che Lei rappresenta, i Sindaci, che sono chiamati a governare le città e a dare risposte ai cittadini in termini di sicurezza e di garanzia dei diritti.
Abbiamo visto in questi giorni alcuni Sindaci in Italia che, in maniera diversa, hanno dichiarato che si opporranno alla politica discriminatoria e, a nostro parere, incostituzionale, che sta alla base di quella normativa.
Siamo pronti a sostenere la loro scelta con tutti i mezzi a nostra ad incontrarLa in qualsiasi momento per costruire eventuali iniziative comuni.
Cordiali saluti.
Francesca Chiavacci
Presidente nazionale
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