Anche
l’8 marzo di quest’anno, in diverse parti del mondo le donne si
mobiliteranno per il secondo sciopero globale – il primo fu l’anno
passato - astenendosi da ogni attività lavorativa e di cura nei luoghi
di lavoro, nelle fabbriche, nei supermercati, negli asili, nelle case,
nelle scuole, nelle strade.
Se
si fermano le donne, il mondo si ferma. Nessuna deve mancare, nessuna
deve subire. Scioperiamo per tenere alta l’attenzione sulla violenza di
genere, sui troppi femminicidi o episodi di violenza e sottomissione che
le donne sono costrette a subire ogni giorno.
Scioperiamo
contro la precarietà, la dequalificazione, lo sfruttamento sul posto di
lavoro. Scioperiamo perché abbiamo il diritto di andare in maternità
senza la paura di perdere il posto di lavoro.
Scioperiamo dai ruoli, dai generi, dalle imposizioni di regole che distruggono la vita.
Scioperiamo
dentro e fuori i luoghi di lavoro, per le precarie, le disoccupate, le
pensionate, le studentesse, le italiane senza cittadinanza, le
casalinghe. Non una di meno!
L’Arci
ha raccolto anche quest’anno l’appello di non una di meno e parteciperà
allo sciopero globale delle donne. Sarà inoltre presente alle
tantissime iniziative che si terranno in tutta Italia. Da Aosta a Bari,
da Firenze a Reggio Calabria, da Modena a Cagliari, da Trieste a
Palermo sono decine le città in cui si terranno iniziative: spettacoli
teatrali, cinematografici, speak corner, letture collettive, cortei.
A Roma, parteciperemo al corteo che partirà alle 17 da Piazza Vittorio Emanuele II con la nostra presidente nazionale Francesca Chiavacci.
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