"Una città non è una città senza una biblioteca. Magari pretende di chiamarsi città lo stesso,
ma se non ha una biblioteca sa bene di non poter ingannare nessuno.”. E’ una frase di Neal Gaiman, scrittore, giornalista, e sceneggiatore inglese.
Imperia, che ha già subito lo sfregio dalla chiusura del teatro Cavour, che ha assistito alla chiusura del Centro Culturale Polivalente (spazio ampiamente utilizzato dalle realtà associative e non solo), può permettersi oggi di non avere una biblioteca agibile?"
Ovviamente la risposta è scontata: no, non può! La biblioteca, il teatro, gli spazi culturali, sono un presidio imprescindibile per una comunità, rappresentano uno spazio fondante, uno spazio sociale d’ incontro, di condivisione e di scambio di idee, in cui si formano le personalità e le intelligenze di domani. Ecco perché anche secondo l’Arci di Imperia, senza tali presidi una città non può dirsi tale ed ecco perché, ogni giorno passato senza di essi, è metterne a rischio il futuro stesso.
Siamo consci che oggi parlare di cultura in Italia significhi andare contro corrente, siamo altrettanto consapevoli che parlarne oggi a Imperia è ancor più complicato, basta osservare quanti soldi vengono stanziati per l’assessorato preposto. Della cultura non è possibile occuparsene solo quando si è finito di fare il resto, perché investire in essa è investire nel futuro della città.
Non si può perdere altro tempo, la città ha bisogno di un serio rilancio culturale, a cominciare dalla riapertura della biblioteca.
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