Saranno tenuti dal musicista Hamid Moumen, nell'ambito del progetto PONTE 2011.
http://arciliguria.it/progetti/ponte/
Qui di seguito una riflessione sull'esperienza del 2010...
Perchè il ritmo dietro le sbarre...
" Ritmo e movimento sono due realtà collegate, tutti i movimenti stimolati dalla ripetizione continua sono molto utili per scaricare energie; nello specifico i detenuti che hanno frequentato questo laboratorio hanno avuto la possibilità di esprimere, attraverso il ritmo e l’atmosfera creatasi, sensazioni e passioni nuove o di riscoprirle. Tutti gli iscritti, infatti, sono passati da una condizione di curiosità ad una vera passione, dimostrando impegno e puntualità durante le lezioni.
Il corso, inoltre, è stato portato avanti con l’idea e lo scopo di creare un luogo d’incontro di più linguaggi ritmici, dove ogni partecipante potesse esprimere il proprio ritmo emotivo e ciò è stato fortemente supportato dalla composizione multietnica dei partecipanti. Tutti questi elementi hanno portato allo sviluppo spontaneo di una vera comunicazione interculturale attraverso il linguaggio della musica, che ha prodotto un avvicinamento e un dialogo alla pari tra i partecipanti.
Un altro elemento su cui è stata posta l’attenzione è stata l’educazione e il rispetto reciproco. Proprio per le peculiarità dell’improvvisazione, ogni allievo ha imparato a supportare colui che si esibisce ed ascoltare sé e il gruppo, imparando a vivere la collettività in modo positivo.
Il laboratorio ha riguardato nella pratica e nella teoria i seguenti argomenti: le diverse culture musicali legate alle percussioni, i ritmi del mondo (Europa, Africa, Maghreb, Medio Oriente e America Latina), pratiche e tecniche di suono delle percussioni, improvvisazione, preparazione per l’esibizione.
Concludendo i percorsi seguiti sono stati: didattico per la ricerca del ritmo, creativo per la ricerca dell’espressione personale, culturale e educativo per stare e “ suonare nel gruppo” - Hamid Moumen.
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